Comitato per le celebrazioni del 100 Teatro Sperimentale degli Indipendenti
In occasione del centenario dalla nascita del Teatro Sperimentale degli Indipendenti (Roma) fondato da Anton Giulio Bragaglia e Mirko Vucetich è stato istituito un comitato su idea di Andrea Speziali.
Il Teatro fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza.
Tale comitato ha lo scopo di realizzare manifestazioni culturali sul tema del teatro, danza e musica per l’anno delle celebrazioni: 2013.
Una tra le iniziative in programma è la mostra ”Mario Mirko Vucetich: Scenografo, regista e attore” in progetto per l’estate 2013 a Rimini presso l’Archivio di Stato a cura di Andrea Speziali.
Una mostra simile, già curata da Speziali, ”Mirko Vucetich: Dal Futurismo al Novecento” fu realizzata presso il Castello di Marostica (31 agosto-14 ottobre 2012) di fronte alla famosa piazza dove Vucetich negli anni ’50 ideò la famosa Partita a Scacchi.
La mostra sul poliedrico Vucetich (Bologna 1898-Vicenza 1975) sarà fondamentale per capire il legame che l’artista ebbe con gli intellettuali dell’epoca che conobbe all’interno del Teatro Sperimentale degli Indipendenti a Roma.
Tra essi si segnalano personaggi e artisti come Arturo Martini, Sergio Tofano, Giuseppe Bottai, Corrado Pavolini ecc…
In progetto vi è anche una mostra fotografica sui teatri del Novecento. L’idea di Speziali intende promuovere il progetto coinvolgendo fotografi professionisti e non attraverso la pubblicazione di un bando per partecipare a tale concorso.
Il comitato valuterà in seguito le fotografie proposte. Entra in gioco il tema dell’architettura Liberty e razionalista.
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/TeatroSperimentaleIndipendenti
Il logo progettato da Andrea Speziali fa riferimento alla seguente pubblicazione relativa al Teatro:
Alberto Cesare Alberti, Sandra Bevere, Paola Di Giulio, Il teatro sperimentale degli indipendenti, 1923-1936, Bulzoni, 1984
LOGO UFFICIALE:
I FONDATORI
ANTON GIULIO BRAGAGLIA
Frosinone 1890 – Roma 1960;
regista, saggista, giornalista.
(Fonte: http://www.scuolaromana.it/personag/bragagl.htm)
Inizia la sua attività nel 1906 a Roma, come aiuto regista alla “Cines”, casa di produzione cinematografica paterna. Interessato alla sperimentazione nel campo della fotografia, mette a punto la tecnica “futurista” della fotodinamica . Parallelamente lavora in campo archeologico accanto agli studiosi Giacomo Boni e Rodolfo Lanciani. Nel 1916 fonda il periodico “Cronache di Attualità”, che si occupa arti figurative, musica, teatro, letteratura e politica con un tagli di avanguardia internazionale. Sempre nello stesso anno fonda la casa di produzione cinematografica “Novissima- Film”, realizzando tre film futuristi, fortemente sperimentali, tra i quali il più noto è Perfido incanto, con scenografie di Prampolini.
Nel 1918, con una mostra di Giacomo Balla, inaugura la Casa d’Arte Bragaglia, situata in via Condotti 21 fino al trasferimento in via degli Avignonesi, nel 1922. Dal 1921 al 1924 pubblica l'”Index Rerum Virorumque Prohibitorum”. Stretta è la collaborazione con il fratello Carlo Ludovico presso lo studio fotografico di via Condotti e nell’attività della galleria. Accanto alla galleria di via degli Avignonesi si apre il Teatro Sperimentale degli Indipendenti, attivo fino al 1936. Qui ha modo di presentare il meglio della produzione d’avanguardia in allestimenti innovatori anche dal punto di vista scenico. Vengono in messe in scena opere di Jarry, Apollinaire, Laforgue, Strindberg, O‘Neill. Nella stagione 1929-’30 con la Compagnia Spettacoli Bragaglia porta in tournèe per la prima volta in Italia l’Opera da tre soldi di Brecht. Il Teatro degli Indipendenti è soprattutto un punto di elaborazione e di riferimento per le nuove ricerche italiane: Pirandello, Marinetti, Svevo, Rosso di San Secondo. Nel 1932 è nominato consigliere della Corporazione dello Spettacolo, nel 1937 Corrado Pavolini, presidente della Confederazione professionisti e artisti, lo chiama a dirigere il Teatro delle Arti, la cui attività è in relazione alla rinnovata Galleria di Roma; Bragaglia ricopre questo incarico fino al 1943. Le sue teorie sul teatro sono espresse in numerosi volumi, tra cui Maschera mobile (1926), Del teatro teatrale ossia del teatro ( 1927), e soprattutto Il segreto di Tabarrino (1933), che raccoglie saggi sui personaggi dell’avanguardia europea come Apollinaire, Jarry, Piscator, Reinhardt.
Bibliografia: R. Gavarro, in La pittura in Italia. Il Novecento/1, tomo II, a cura di C. Pirovano, Electa, Milano,1992, pp.771-72 (con bibliografia precedente)
MARIO MIRKO VUCETICH
Bologna 1898 – Vicenza 1975
artista, architetto, scenografo, regista, attore, poeta e musicista
(Fonte: http://www.italialiberty.it/mirkovucetich)
Mirko Vucetich, nato da Giovanni e Francesca Cappelli il 9 gennaio del 1898 a Bologna, dove il padre era un funzionario delle Ferrovie, compì i suoi studi in quella città e successivamente a Napoli, in seguito al trasferimento del capofamiglia per motivi di lavoro nella città partenopea; qui nel 1917, conseguì presso l’Accademia di Belle Arti il titolo di Professore di Disegno architettonico.
Nel giugno del 1919 fu assunto come architetto presso il Comune di Gorizia e in quella città si accostò al Futurismo: nell’ottobre del 1919 infatti insieme a Pocarini costituisce il “Movimento futurista giuliano”, il cui manifesto programmatico fu pubblicato ne “L’Eco dell’Isonzo (11-10 19) e in “Roma futurista” (19-10-19).
Nel 1920 infatti fu trasferito con la stessa qualifica di architetto al Ministero Terre Liberate, con sede a Vittorio Veneto, ma nel 1921, in seguito allo scioglimento del Ministero, inizia la libera professione a Bologna e Venezia e poi a Roma, dove si trasferisce nel 1922. Nella capitale, nel 1923, risulta vincitore tra i concorrenti dell’Emilia del Pensionato Art. Naz. nel ramo Decorazione, nel 1925 nel ramo Architettura. Costruzioni da lui progettate in questi anni vengono realizzate a Bologna , Venezia e a Riccione , dove gli innovativi caratteri compositivi adottati per villa Antolini fanno di questo edificio un esemplare di pregevole qualità architettonica, che spicca nel confronto con le costruzioni coeve della località.
Nel 1928, dopo aver vinto il concorso Curlandesi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna sul tema “Padiglione per Mostra Coloniale”.
Nel maggio del 1929 si trasferisce in America del Nord e risiede a New York, dove svolse attività di scultore, arredatore, architetto, scenografo: nel 1930 come aiuto regista e direttore all’allestimento collabora con Henry Dreyfuss al Forhtysecond Street Theatre, nel 1931 svolge le stesse mansioni al Roxy Theatre; sue sculture sono al Museum di Brooklin e in collezioni private. Sempre nella cittadina divenne caro amico del noto illustratore Alberto Vargas con in quale affrescò una casa di bordelli.
Nel 1932 ritorna in Italia e si stabilisce a Roma, dove continua la sua multiforme attività: partecipa talora come attore, altre come scenografo, costumista o regista a un centinaio di spettacoli allestiti dalle migliori compagnie dell’epoca. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale lascia il suo studio romano di Valle Giulia e si reca a Siena, dove lavora per l’Accademia Chigiana: al conte Chigi Serafini, suo amico, aveva promesso un San Francesco e un San Bernardino più grande del vero; realizzò le due statue per la chiesa di San Francesco e la basilica dell’Osservanza. Avendo perso nel frattempo, per cavilli giuridici, lo studio di Roma, si reca a Vicenza, dove appoggiandosi ad alcuni amici, può attendere che le acque della pace si distendano, per poi diventare vicentino d’elezione, visto che a Vicenza fissa la sua dimora. L’interesse di Vucetich per la storia e l’impegno a tenerne vivo l’insegnamento, da spirito libero, non iscritto a nessun partito, ma da uomo mite e generoso sono testimoniati anche dalla sua attività di scrittore; è del 1968 infatti la poesia “De profundis di Buchenwald”, che nel sottotitolo contiene la dedica “agli ex internati e a sei milioni di ebrei”. Il vulcanico artista ha spaziato nei suoi interessi artistici proprio a 365°: è stato infatti anche pubblicista, iscritto all’ordine dei giornalisti dal 1950 e collaboratore di vari giornali, poeta e traduttore dal francese (antico e moderno) per la Rizzoli, dallo spagnolo e dall’inglese, critico oltre che autore teatrale. Nel 1954 ha ideato, scrivendo anche il testo teatrale, La partita a scacchi per la piazza medievale di Marostica (Vicenza). Anche in quella occasione ha messo in campo tutta la sua creatività artistica e le sue poliedriche competenze: è stato figurinista, fabbro per le armi, musicante, oltre che regista e coreografo, riuscendo a dare una straordinaria fisionomia a uno spettacolo composito, che era insieme commedia e torneo. D’altra parte la geniale versatilità dell’artista è emersa anche in altre occasioni, come quando, per esempio, ha saputo coniugarsi con l’ ingegno multiforme, fantasioso e grottesco, della penna di C. E. Gadda, di cui, nel 1952, ha illustrato con 25 xilografie il volume Il primo libro delle favole.
Quando l’artista muore a Vicenza, il 6 marzo 1975, molti riconoscimenti nei diversi ambiti in cui si è messo alla prova hanno già scandito le tappe del suo percorso artistico.
Andrea Speziali
Copyright © Andrea Speziali – Tutti i diritti risevati
”A. Speziali, Una Stagione del Liberty a Riccione, Maggioli editore, Santarcangelo 2010”
”A. Speziali, Villa Antolini a Riccione, Lulu editore, New York 2005”