Pubblicata la monografia ”Romagna Liberty”, Maggioli editore 2012
I giovani meritano sempre di essere aiutati e incoraggiati, ma è con vero piacere che do il mio sostegno a un giovane di talento come Andrea Speziali che si sta cimentando in un meritorio lavoro di ricerca e valorizzazione dello stile Liberty.
Il campo delle ricerche Ŀ un indubbio contributo alla valorizzazione di edifici che sono presenti sul nostro territorio e quindi potranno costituire un ulteriore richiamo per i turisti che affluiscono le nostre riviere.
L’interessante volume curato dal giovane riccionese Andrea Speziali, artista alla 54 ° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e storico dell’arte, analizza con dovizia di particolari e notizie inedite, il periodo storico di inizio‘900 che vide, per l’appunto, la nostra Riviera arricchirsi delle prime costruzioni balneari Liberty.
Un originale viaggio nei primi decenni del Novecento dove le cittĦ giardino come Riccione e Cervia che celebrano il ’90 e Centenario erano ricche di villini di inconfondibile eleganza come il capolavoro architettonico Antolini a Riccione progettato dal dalmata Mirko Vucetich originario di Bologna.
L’opera segue la mostra “Romagna Liberty” che, proprio a Riccione, la Perla Verde dell’Adriatico, ha avuto la sua sede naturale e che tanto successo ha ottenuto anche a livello internazionale.
Vasco Errani
Presidente della Regione Emilia-Romagna
Andrea Speziali vive a Riccione, a pochi passi dalla villa Antolini oggetto principale dei suoi studi.
Coltiva con passione l’interesse per l’arte e si dedica alla pittura, scultura, fotografia e grafica.
Sta per specializzarsi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Si Ŀ cimentato in varie esperienze artistiche: nel 2011 ha ideato il progetto “Romagna Liberty”del quale ha curato la mostra e il catalogo; ha partecipato alla Affordable Art Fair di Amsterdam (27 – 31 ottobre 2010), alla collettiva della galleria Wikiarte di Bologna (5 – 31 marzo 2011), alla 14° Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Pechino (18 – 22 agosto 2011) nel complesso del World Trade Center e alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia – Padiglione“Italia”- a cura di Vittorio Sgarbi.
Per i tipi di Maggioli Editore ha pubblicato, nel 2010, “Una stagione del Liberty a Riccione”incentrata sulla figura e l’opera di Mario Mirko Vucetich, una tra le più poliedriche figure del‘900, sul quale sta preparando una mostra.
www.andreaspeziali.it
ISBN: 8838773351
Collana: I fuori collana
Edizione: 1
Copyright: Maggio 2012
Tipo Prodotto: Volume
Pagine: 216
Formato: 21×28
RECENSIONI
I luoghi dell’immaginario globale: Il Liberty in Romagna
Sospinta da una corrente di ondivago revival, questa mostra: “ Romagna Liberty”, inaugurata all’insegna della levitas vacanziera all’ “Hotel de la Ville” di Riccione nel 2011, ha proseguito e proseguirà il suo cammino, fino ad approdare nell’austerità istituzionale dell’Archivio di Stato di Cesena (11-05/30-06-2013). Si realizza, in questo modo, anche nell’apparato di comunicazione, di allestimento e di collocazione, la scioltezza delle forme unite, indissolubilmente, alla concretezza dei materiali, sigla precipua di una poetica artistica che, per oltre mezzo secolo, ha attraversato l’Europa, assumendo – via via – differenti etichette. La diversità di quest’ultime è dovuta allo stravolgimento sociale e culturale che ha caratterizzato un periodo storico coevo. Inoltre, com’è noto, Liberty, Floreale, Art Nouveau, Modernismo, ha trascinato con sé, anche i tentacoli del revivalismo Neo-gotico, Neo- rinascimentale, Rococò ecc. Del resto queste tematiche sono chiaramente sintetizzate nel capitolo di Maria Cristina Sirchia: ”Verso il nuovo stile”, pubblicato nell’accurato catalogo per i tipi della casa editrice Maggioli. Il giovanissimo curatore Andrea Speziali (classe 1988!) di questa bella mostra itinerante (prossimo appuntamento a Massa Lombarda, Centro Culturale Carlo Venturini, 13 ottobre 2012) è un testardo, provocatorio e delizioso giovane, dotato di una non comune capacità di fotografo, artista, incisore, nonché appassionato studioso di un fenomeno che, almeno d’acchito, sembrerebbe lontanissimo dalla sensibilità della sua generazione. In realtà, in un grave contesto sociale caratterizzato da un’ economia sclerotizzata e popolato di vecchi-bambini e di bambini- vecchi, dove nessuno è responsabile di niente e di nessuno e la cultura deve restare nel chiuso delle accademie, bisogna plaudire a questi avvenimenti, lontani dalle manie cultural-turistiche e sperare che vengano compresi dai più attenti e dai meno paludati esponenti della nostra sgangherata società. E’ proprio adesso che l’approfondimento dell’arte Liberty rivela il suo forte legame con la tradizione, robusta fonte di moralità, che accolse il nuovo, restando ben attenta all’eleganza unita ai nuovi mezzi di artigianato seriale (cfr. neo-industrializzazione meccanomorfa). In architettura ha utilizzato il ferro, la ghisa e il cemento armato, in pittura ha sperimentato il sistema ottico-percettivo di matrice gestaltica, per non parlare della grafica e delle arti minori, che aderirono all’utopia morrissiana, per cui, la maggioranza delle popolazioni, deve circondarsi di oggetti di facile accesso economico, ma anche raffinati. Infine lo stilema naturalistico e fitomorfico avrebbe dovuto insegnare alle nuove classi dirigenti (d’allora e di oggi), che bisogna rispettare la natura e la terra pur sviluppando e sfruttando le innovazioni scientifiche e tecnologiche. Dagli interessanti saggi in catalogo emergono chiaramente tutte queste argomentazioni; del resto con abilità Andrea Speziali è riuscito a costituire un comitato scientifico “con i fiocchi”, coadiuvato da un gruppo di specialisti e studiosi di gran livello. Vittorio Sgarbi e Fabio Benzi hanno scritto la presentazione e l’introduzione, il primo con la focosità che gli è propria, si scaglia contro l’ignavia, l’incuria e la speculazione che hanno cancellato opere architettoniche, affreschi, manifatture ecc., anche il secondo, pur con maggiori delucidazioni filologiche sulla natura della poetica Liberty, rimpiange le bellezze distrutte. Il cuore di Speziali batte sull’amata Romagna, della quale offre un dettagliato panorama, rivolgendo l’attenzione alla coeva urbanizzazione ai fini balneari, con la conseguente costruzione di ville e villette, alcune rimaste intatte altre distrutte. Speziali si occupa anche del capitolo su “Riccione Liberty”, mostrando una grande abilità e una puntuale precisione nell’arricchire la mostra e il catalogo con preziosi ed inediti materiali d’archivio. Si tratta di reperti ornamentali di affreschi, insegne, manifesti, progetti, ma anche foto d’epoca o recenti. Interessante è il repêchage della figura dell’architetto, di origini dalmate, Mario Mirko Vucetich, la cui villa Antolini è un gioiello cittadino, ancora esistente. Sulla sua attività, Speziali ha curato una mostra che è tuttora aperta, a Marostica. Il saggio di Vincenzo Vandelli si estende anche all’Emilia e tocca, fra le altre, Bologna, Ferrara, Modena e persino Sassuolo, dove riassume la situazione delle fortunata innovazione urbana, citando, fra l’altro, le indagini di Anna Gualdi sul villino Lonardi, che hanno definito il ruolo, non solo di arredatore e decoratore, ma anche di progettista, del famoso artista centese Aroldo Bonzagni. Così, anche in Romagna, si scandaglia la provincia, dapprima quella di Rimini. E’ chiaro che, nel contesto della mostra, Romagna Liberty, campeggia Rimini, con i suoi fasti balneari e il grandioso progetto e realizzazione del Grand Hotel dei fratelli Somazzi, ma l’attenzione è catturata – non di meno – dalla poco conosciuta attività di Addo Cupi. Spaziando ancora, le sorprese non mancano, chi avrebbe mai detto che la bizantina Ravenna nascondesse tanti episodi e particolari Liberty? Primo, fra tutti, il Marcato Coperto, seppur di stile tardo. Infine l’indagine si allarga ancora alle decorazioni, alla grafica e alle arti minori. Ogni capitolo è dedicato alle piccole cittadine: Santarcangelo, Lugo, Massa Lombarda, Forlì, Cesena e persino alle campagne circostanti. Non si può trascurare di concludere, quindi- non ostante i problemi di spazio- con Faenza ed Imola. Per quanto riguarda Faenza, la ricerca è molto accurata. Data la grande rinomanza, nel suo saggio, Franco Bertoni si sofferma, al volo, sul sodalizio fondato da Baccarini (spiace solamente che non vengano citati gli studi di Orsola Ghetti Baldi). Non ostante la proclamata “ibernazione architettonica” del clima culturale faentino, l’autore cita Giulio Casanova e la realizzazione di casa Albonetti, scrive sull’ingegnere Vincenzo Ferniani, realizzatore del Grand Hotel Vittoria e attribuisce la figura di méntore del rinnovamento stilistico faentino ad Achille Calzi, di cui ha, in corso di pubblicazione, una attesa monografia. Imola vanta la sua esperienza nelle arti e nei mestieri del cotto e della ceramica, con la Fornace Galotti, che si avvale della collaborazione dell’estroso ingegnere Remigio Mirri e della Fornace Berti Gardelli. In conclusione sono molte le altre piacevoli sorprese che ci riserva questa mostra itinerante. Spero di aver solleticato la curiosità di tutti, affinché tanti si rechino a visitare, almeno una, delle numerose offerte d’esposizione.
PAOLA BARBARA SEGA
La monografia….
E’ appena uscita la monografia ‘’Romagna Liberty’’ a cura di Andrea Speziali: il meglio dell’architettura Liberty romagnola in una pubblicazione edita da Maggioli che raccoglie inediti e interessanti edifici Liberty suddivisi per le località. Un’opera degna di attenzione con 216 pagine e oltre 300 foto a colori. I testi, scientificamente accurati e allo stesso tempo di piacevole lettura, ci accompagnano sulle tracce del rivoluzionario stile modernista tra Rimini, Cesena, Faenza, Ravenna e Imola in “un originale viaggio nei primi decenni del Novecento”, come commenta Vasco Errani, presidente della regione Emilia-Romagna, dalla quarta di copertina.
Le immagini sono parte indispensabile di questa interessante monografia, la quale nasce proprio dall’idea di non disperdere, anzi valorizzare, il materiale raccolto in occasione della mostra Romagna Liberty, svoltasi l’estate scorsa all’Hotel De la Ville di Riccione. Le fotografie attuali, le cartoline e le immagini dei primi del Novecento, già da sole raccontano aneddoti su un mondo scomparso e lasciano percepire l’atmosfera dell’epoca.
Il Liberty in Romagna è stato declinato in ogni forma d’arte ed in ogni situazione architettonica.
Rimini e le atre località balneari hanno adottato il nuovo stile per alberghi e residenze di villeggiatura che facessero sentire ancora più liberi e in sintonia con la natura i primi turisti: basta pensare al Grand Hotel di Rimini, un capolavoro entrato da tempo nell’immaginario mitologico balneare, ai villini di Riccione e Cesenatico che sono – o purtroppo, in alcuni casi, erano – sperimentazioni dove la fantasia più libera e il gusto più squisito trovano una combinazione ideale. Milano Marittima, poi, portava in sé lo spirito del Liberty sin dalla sua stessa progettazione, ad opera dell’artista Giuseppe Palanti, il quale aveva immaginato una località di vacanza ideale composta da villini immersi nel verde.
Così come nel resto d’Italia e in Europa, il Liberty in Romagna fiorì sulle insegne dei negozi (Forlì e Faenza), sui muri dei saloni di bellezza (Imola) sulle facciate dei cinema e di un Giardino d’Infanzia (Santarcangelo). A Cesena la migliore espressione dello stile floreale è un monumento funebre: le decorazioni della cappella della famiglia Gasperoni, riescono a trasmettere ottimismo e speranza anche in un luogo triste per definizione.
Ogni città riuscì a contaminare il nuovo stile con la propria storia; a Ravenna notiamo sulle facciate Liberty elementi bizantini quali rose, spighe di grano, uva e figure antropomorfe: è il caso della balconata di un edificio in via IV Novembre, che un tempo ospitava un forno, al centro della quale si sporge una figura di donna sorridente e procace, simile ai busti che adornano le polene delle navi antiche. A Faenza invece è la tradizione della ceramica ad adottare i motivi floreali, anche per la stessa insegna della celebre fabbrica di maioliche.
La monografia Romagna Liberty si apre con la poesia I Madeun (i mattoni) di Tonino Guerra dedicata a Andrea Speziali: un omaggio al geniale artista da poco scomparso e un approccio originale per un’opera che tratta di architettura.
I capitoli sulle singole località vengono introdotti prima dal curatore Speziali, che delinea un quadro generale della situazione romagnola e poi da Vincenzo Vandelli, il quale amplia il discorso alle città dell’Emilia. Quella di Speziali è una condivisone di anni di studio che con l’aiuto del suo team hanno visto la concentrazione di tanto materiale in un’importante opera che tra le sue chicche all’interno vi è l’inedita, preziosa cartolina del Grand Hotel in costruzione, di proprietà dell’Avv. Alessandro Catrani.
La presentazione dell’opera porta la firma di Vittorio Sgarbi, che critica amaramente “la mancanza di sensibilità di chi ha governato a Rimini, come a Roma e come nelle realtà locali, l’Italia del dopoguerra”, a causa dalla quale oggi possiamo ammirare molti villini solo in cartolina: si veda, nel capitolo dedicato alla provincia di Forlì-Cesena, l’incantevole villa Faedi-Moretti di Cesenatico. Sgarbi aggiunge che, se la mostra Romagna Liberty fosse stata organizzata qualche decennio fa, forse si sarebbe evitato ciò che oggi sembra un crimine: la distruzione di edifici unici per far posto, nella maggior parte dei casi, a costruzioni anonime e ripetitive.
ARIANNA MAMINI