Riccione, bel suol d’amore. Gea della Garisenda, regina dell’operetta, tra Tripoli, Riccione e Tenuta Amalia

Sto caricando la mappa ....

Data/Ora
Date(s) - 16/07/2011 - 17/07/2011
Tutto il giorno

Location
Palazzo del Turismo

Categoria(e)


Riccione ricorda i 100 anni dalla guerra coloniale di Libia con una manifestazione che prevede due presentazioni di libri ed una mostra. L’evento si chiama “Tripoli bel suol d’amore. A cento anni dalla guerra di Libia (1911-2011)”, prendendo spunto dal primo verso della hit parade colonialista “A Tripoli “. La mostra-lampo è incentrata sulla figura di Gea della Garisenda e nasce da un progetto di Fabio Bruschi. Cura e fotografie sono di Andrea Speziali, grafica di Giovanni Tommaso Garattoni, disegno di Maurizio Campidelli.
In questo articolo parleremo di due donne, lontane nel tempo ma legate tra loro e a Riccione: Gea della Garisenda, cantante che ha portato la canzone “A Tripoli” al successo e Amalia di Brunswick, antesignana di tutte le turiste straniere d’alto rango che arrivano in Romagna per trovarsi un amante.
Nel 1911 la sensuale Gea Della Garisenda fece scandalo presentandosi sul palco del teatro Balbo di Torino vestita solo della bandiera italiana, per cantare “A Tripoli”, inno colonialista che ottenne immediatamente un enorme successo, forse anche grazie alla geniale trovata di Gea. La star dell’operetta all’epoca era considerata una gran bellezza: oggi i canoni sono cambiati, ma osservando le sue foto non possiamo fare a meno di restare colpiti dal suo sguardo malizioso e invitante. La cantante di umili origini, riuscì a farsi strada non solo grazie alle indiscutibili doti vocali, ma probabilmente anche per l’intelligenza e il savoir faire. Alessandra Drudi nacque a Lugo e fu educata dalle suore. Debuttò nel teatro locale, interpretando la Mimì pucciniana, ma divenne ricca e famosa quando passò all’operetta, assumendo il nome d’arte Gea della Garisenda, suggeritole da Gabriele D’Annunzio. Alessandra, infatti, era diventata amica dei personaggi più in vista dell’epoca, molti dei quali la corteggiavano. Dapprima sposò Pier Giovanni Dragoni, poi si innamorò di Teresio Borsalino, senatore e imprenditore passato alla storia per i suoi cappelli; Gea e Teresio amavano trascorrere le vacanze a Riccione, come molti vip dell’epoca; la cantante decise di acquistare dapprima una villa al mare, di cui oggi non resta traccia, poi una tenuta in campagna a Verucchio, appartenuta ad Amalia di Brunswick – di cui parleremo più avanti – dove trascorse piacevolmente gli anni della maturità. La sala principale della villa fu affrescata dal pittore Marcello Dudovich, grande amico di Gea.
A Villa Amalia, questo il nome della tenuta, si possono ammirare una testa della diva incisa su un arco e un suo busto con una pettinatura di scena.
Carolina Amalia di Brunswick nel 1795 sposò Giorgio di Galles reggente di Inghilterra che anni dopo sarebbe stato incoronato come Giorgio IV. Il matrimonio era, ovviamente, combinato. i coniugi conducevano vite separate; Amalia, in particolare,aveva preferito trasferirsi in Italia, dove aveva acquistato una splendida tenuta sulle colline riminesi; in Italia la principessa aveva conosciuto il prestante Bartolomeo Pergami, che era andato a vivere con lei nella tenuta. La storia italiana di Amalia divenne uno dei principali gossip dell’epoca in Inghilterra, come testimoniano numerose vignette; inoltre la futura regina, per la sua condotta “immorale” fu sottoposta ad una commissione d’inchiesta, mentre il marito conduceva indisturbato una vita ben più dissipata. Alla morte di Giorgio III, arrivò il momento, tanto atteso dal reggente, di indossare la corona. Saputa la notizia, Amalia, che come al solito era nella sua villa riminese, si precipitò a Londra per essere incoronata regina, lasciando la tenuta all’amante italiano. Giunta a Wenstminster, però, trovò le porte sbarrate. Nonostante il popolo fosse dalla sua parte, la corte l’aveva esclusa dalla cerimonia d’incoronazione. Pochi giorni dopo fu trovata morta.

Nell’anniversario (in tutti i sensi) della guerra di Libia, un ciclo di conferenze sull’argomento é la scusa per la realizzazione di un manifesto di gusto patriottico incentrato sulla figura di Gea della Garisenda, ispirato alle “affiche” dei primi anni del ‘900 e in particolare a Marcello Dudovich.
Riccione, Bel Suol d’amore mette in relazione il mito pre-futurista della Nike di Samotracia con le esibizioni di una regina dell’operetta, divenuta ricca e famosa anche grazie alla canzone A Tripoli (Bel Suol d’Amore).

Lo storico Franco Cardini e il giornalista Sergio Valzania presentano:
Tripoli bel suol d’amore. Testimonianze sulla guerra italo-libica ( IsIAO 2005) , di Salvatore Bono, professore di Storia dei paesi afroasiatici all’Università di Perugia. Introduce Fabio Bruschi.
Mostra-lampo / Flash-Mob Exhibition / Blitz-Ausstellung
Riccione, bel suol d’amore. Gea della Garisenda, regina dell’operetta, tra Tripoli , Riccione e Tenuta Amalia.
Progetto di Fabio Bruschi, cura e fotografie di Andrea Speziali, grafica di Giovanni Tommaso Garattoni, disegno di Maurizio Campidelli

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: